Eredi Piedivico e famiglia by Andrea Vitali

Eredi Piedivico e famiglia by Andrea Vitali

autore:Andrea Vitali [Vitali, Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Literary
ISBN: 9788858445556
Google: E1kGEQAAQBAJ
Amazon: B0D3HCQZ1Z
editore: EINAUDI
pubblicato: 2024-05-13T23:00:00+00:00


11.

«Come dissi a tuo padre».

Quante volte se l’era ripetuta quella frase Ottaviano Pendoli? Non lo sapeva nemmeno lui. A furia di dirsele sottovoce, nella testa oppure provando il tono quando era sicuro di essere solo, quelle parole parevano aver perso il loro significato. Doveva piantarla e prendere l’iniziativa. Facile dirlo, certamente meno facile metterlo in pratica.

«Come dissi a tuo padre».

E poi?

«Le resterò sempre fedele», aveva detto allora.

Era passato circa un anno da che Lidovina s’era trasferita presso l’Anzibene, e l’Ottaviano aveva continuato a rimanerle fedele. Lo sapeva lui, lo sapevano lo specchio davanti al quale si radeva, qualche vacca nella stalla, il cielo cui spesso si rivolgeva. Nessuno gli aveva mai fatto cenno di aver compreso, ognuno – specchio, vacca o cielo – si faceva gli affari propri e lo lasciava lí con i suoi dubbi su come agire e, soprattutto, sull’opportunità di farlo. Raggiunto dalla notizia che Lidovina era tornata nella casa paterna con tanto di figlio, che peraltro stava perlopiú in collegio, Ottaviano non aveva mancato di tenersi informato sulla sua salute, sulla nuova sistemazione, e le aveva chiesto spesso se avesse bisogno di qualcosa. Meditava per settimane prima di trovare il coraggio di partire in bicicletta alla volta della cascina dell’Anzibene e da quelle visite tornava con la precisa intenzione di non ripeterle mai piú. Non che la Lidovina dimostrasse di non gradirle. Anzi, era sempre lei ad accoglierlo, invitarlo in casa e offrirgli qualcosa da bere. Poi però, esaurito il catalogo della cortesia, andava a chiamare suo padre e li piantava lí entrambi a chiacchierare di coltivi e di animali, sparendo e ricomparendo quando era l’Anzibene a chiamare lei per salutare. Se c’era una cosa, una sola, che minava la decisione di Ottaviano Pendoli di non ripetere piú le sue visite era un certo atteggiamento dell’uomo, certe sue parole con le quali lo accompagnava mentre si avviava per ritornare alla sua cascina.

– Fatti vedere, – gli diceva, che non sparisse per settimane come era solito fare. Gli metteva anche una mano sulla spalla mentre scambiavano le ultime parole e quelle ultime parole esulavano dai consueti discorsi sul lavoro di entrambi.

– Sono vecchio ormai, – sospirava infatti l’Anzibene dopo aver lasciato correre lo sguardo intorno. – E dopo, chissà!

L’Ottaviano non aveva mai chiesto cosa intendesse con quel «dopo» tant’era chiaro. Bisognava essere davvero ciechi e sordi per non capire che l’allevatore non si riferiva solo al destino della sua proprietà ma anche, soprattutto, a coloro che la abitavano, cioè figlia e nipote, visto che lui, «dopo», non ci sarebbe piú stato. Da parte dell’Anzibene sembrava un invito implicito a osare di piú, visto che lui e non altri era stato il depositario della frase con cui s’erano congedati anni prima: dite a vostra figlia eccetera eccetera. C’erano momenti in cui l’Ottaviano avrebbe scommesso l’intera sua cascina sulla certezza di avere visto giusto nelle intenzioni dell’Anzibene: erano momenti in cui avrebbe voluto precipitarsi dalla Lidovina masticando un imprecisato discorso che partiva sempre con quella frase, «Come dissi a tuo padre».



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